La disabilità come principio della co-progettazione
Di: Sara Modugno
IMMORIES COLLECTION
di: Davide Raccuia
Sede:
IAAD. Torino
Corso:
Textile & Fashion design
Anno:
2021/2022
Davide Raccuia
Mi chiamo Davide Raccuia, neo diplomato in Textile and Fashion Design, appassionato di fotografia: in particolar modo di quella analogica. Viaggiare è ciò che mi permette maggiormente di ampliare le mie conoscenze culturali e di costume, osservo e studio tutto ciò che mi circonda raffigurandolo per mezzo di foto e video.
Mi ispiro spesso a film e progetti di comunicazione visiva.
Grazie alle mie esperienze lavorative e anche ai miei numerosi viaggi ho imparato a rapportarmi con diverse culture, rimanendo sempre disponibile al confronto e imparando a lavorare in team.
Il mio obiettivo è quello di lavorare nell’ambito della progettazione e comunicazione di prodotti o progetti.
Da sempre per paura di ciò che non conosce, l’uomo tende ad attribuire all’ignoto una rappresentazione visiva ed una spiegazione per permettergli di non tormentarsi su quesiti su cui tanto saprebbe darsi risposta.
Il tema della vita eterna ha origini molto antiche nella storia dell’umanità. Con il passare dei secoli e spostandosi tra culture diverse, venne affrontato in modi molto differenti ma anche in maniera pressoché identica.
Si tenta di illudere la temporalità delle cose mediante prodotti o pratiche apposite, per le conoscenze attuali, l’unico modo che un individuo ha per prolungare in un certo senso la propria vita è tramite il ricordo: lasciare una traccia del proprio passaggio. Gli artisti, le cui opere riescono a trasportare lo spirito del tempo in cui sono state realizzate sono gli unici a rimanere nella memoria di svariati individui grazie proprio alle loro opere, lasciando, dopo la loro morte un segno indelebile della loro esistenza, superando anche la temporalità delle cose.
Progetto finale
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