THESIS PROJECTS
Un evento multidisciplinare che racconta il complesso funzionamento delle menti divergenti e di se stessi: l’obiettivo è rivelare qualcosa di sconosciuto attraverso soluzioni evocative che uniscono arte, moda e musica, creando un’esperienza sensoriale di appartenenza e identificazione.
Un evento multidisciplinare che racconta il complesso funzionamento delle menti divergenti e di se stessi: l’obiettivo è rivelare qualcosa di sconosciuto attraverso soluzioni evocative che uniscono arte, moda e musica, creando un’esperienza sensoriale di appartenenza e identificazione.
con il suo progetto di tesi in Textile and Fashion design
Sono Erica porta e ho frequentato Textile and Fashion design allo IAAD.
Il mio progetto di tesi si chiama Unmasked ed è un progetto nato dal bisogno di esplorare e raccontare alcune tematiche legate ai disturbi del neurosviluppo: è stato realizzato tramite un evento multidisciplinare che ha coinvolto diverse parti ehm legate al mondo dell’arte, della musica e del fashion design.
Ho collaborato con Camilla Ferrero, che è la project manager di Recontemporary, una realtà di Torino, associazione culturale e spazio espositivo, e ho collaborato con loro perché ho pensato potessero essere la realtà giusta ad affiancarmi per un progetto così eterogeneo e molto legato, alla fine, al mondo dell’arte.
Da IAAD. ho avuto devo dire un ottimo supporto soprattutto dalla mia relatrice interna Giuseppina Di Paola, avendo trattato tematiche anche molto delicate e personali.
Giuseppina è una persona che sa essere molto empatica e sensibile, quindi ho lavorato molto bene con lei ed è entrata molto bene nel mio mondo, alla fine, nel mio progetto.
Questa idea è nata da un bisogno personale di sfogo, di espressione, dal momento che ho trattato appunto dei disturbi che mi coinvolgono in prima persona, e per cui ho sentito proprio il bisogno di voler esprimere qualcosa di me stessa e di volermi raccontare, e quindi, insomma, uscire un po’ dalla mia bolla.
La persona in IAAD. che mi porterò più nel cuore, in realtà ce n’è più di una, però mi sento di dire che è Davide Racca, che è stato mio compagno di corso e che tutt’ora è uno degli amici più cari che ho, e sono molto contenta di questo.
Ho scelto IAAD. perché mi sembrava l’università più affine a quello che avevo in mente di fare (e quello che ho in mente di fare è tante cose) e IAAD. ha effettivamente un’offerta formativa piuttosto eterogenea e non limitata, per cui ho pensato potesse essere la realtà più affine a me.
La cosa più bella che ho fatto in IAAD.
Mah, una di quelle che ho preferito è stato uno dei primi workshop in cui abbiamo creato dei vestiti con la carta: mi è piaciuto particolarmente perché a me piace molto fare attività che richiedano manualità e matericità, e quindi la matericità della carta è molto interessante, e realizzarci dei vestiti è stato divertente.
Quello che penso mi mancherà più di IAAD. è stato il rapporto che sono riuscita a creare con alcune persone, soprattutto con alcuni docenti con cui mi sono trovata molto bene e con cui mi sono sentita una persona alla pari: perché la cosa bella è che c’è un rapporto paritario tra docente e studente e quindi, di conseguenza, anche la possibilità di creare un legame, un’amicizia al di fuori del rapporto studente docente, appunto.
Un saluto all’attuale e alla futura community IAAD.
Si Naviga a vista! Ciao!
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