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Alicja Borysewicz ci racconta il suo progetto di tesi in Communication design

THESIS PROJECTS

Progetto di tesi in Communication design: OPINIA, la piattaforma per chi vive fuori sede e vuole risparmiare

Il progetto nasce dal bisogno che studenti e lavoratori hanno quando devono gestire un budget limitato e non vogliono rinunciare a cose semplici come una cena fuori il sabato sera.

In questa intervista Alicja, alumna IAAD. in Communication design, ci racconta il suo progetto di tesi individuale che vuole porre rimedio a questo problema.

Il progetto nasce dal bisogno che studenti e lavoratori hanno quando devono gestire un budget limitato e non vogliono rinunciare a cose semplici come una cena fuori il sabato sera.

In questa intervista Alicja, alumna IAAD. in Communication design, ci racconta il suo progetto di tesi individuale che vuole porre rimedio a questo problema.

Leggi la trascrizione dell’intervista ad Alicja Borysewicz

con il suo progetto di tesi in Communication design

Mi chiamo Alicja Borysewicz: ho frequentato il corso di Communication design.

Il mio progetto di tesi nasce da una mia grande passione, che è quella per la cucina, e una necessità che ho sentito da parte del target di riferimento, nonché gli universitari: il mio progetto si compone di un’applicazione di recensioni per bar e ristoranti per studenti universitari, quindi un target che va dai 19 circa fino ai 26-27 anni.

Questa idea nasce dal fatto che durante il percorso di studi, o confrontandomi anche con quelli che erano i miei compagni o i miei conoscenti, c’è proprio una mancanza da parte di questo mercato di considerazione di generazioni un pochettino più giovani: i parametri sono calcolati su statistiche e su un potere d’acquisto di persone che hanno un lavoro o hanno una retribuzione già consolidata, non tenendo conto di quelle che possono essere le necessità di uno studente, che ha un budget limitato nel corso del suo percorso di studi.

Il progetto è stato svolto in collaborazione con un’agenzia di nome Deep Cube, ed è un’agenzia che si occupa, appunto, di sviluppo di piattaforme come siti o applicazioni, dalla quale io ho avuto un supporto sotto il punto di vista di sviluppo effettivo dell’applicazione stessa, che è già un’applicazione quasi pronta al lancio, proprio perché è un’idea che io sto cercando di portare avanti e di sviluppare effettivamente.

Il mio progetto di tesi è stato svolto con la professoressa Pederiva, che è stata il mio mentore in questo percorso, ed è stata una luce che mi ha accompagnato in questi 3 anni e mi ha permesso di riuscire a sviluppare una tesi che mi rispecchiasse al 100% e che anche a distanza di mesi reputo mia, veramente personale, ed è un progetto in cui credo seriamente.

Perché hai scelto IAAD.?

Allora, io ho scelto IAAD. perché, dopo un percorso precedente, sentivo proprio la necessità di trovare una mia dimensione, una dimensione in cui potevo esprimere la mia creatività.

IAAD. è stato di supporto sotto questo punto di vista perché mi ha permesso di riuscire a scoprire dei talenti nascosti, se così possiamo definirli, e mi ha permesso di esprimere quella che era la mia creatività, che all’interno di un Istituto come questo è diversa per ogni studente.
IAAD. è stato un percorso che mi ha permesso di conoscere tantissime persone che sono tutt’ora nella mia vita, e solo dopo averla finita, forse, in questo momento in cui sto lavorando, mi sono resa conto che tutta la formazione avuta all’interno dell’Istituto serve: usciamo da questa università con delle capacità, anche se non al 100% formate, che però ci permettono di non dire di no se ci viene proposto un qualcosa da fare che magari non è di nostra competenza, o non siamo stati assunti per fare quel determinato lavoro; quindi un aspetto secondo me ottimo e positivissimo che io ho recepito da parte di IAAD. è proprio il fatto della molteplicità di discipline che vengono insegnate all’interno dell’Istituto, che però permettono di riuscire a, come accennavo prima, non dire di no davanti a delle nuove sfide, di poter apprendere, di avere già una buona base di partenza per ogni attività svolta esternamente.
Ovviamente parlo di competenze inerenti, nel mio caso, a grafica piuttosto che strategia piuttosto che, magari, di direzione artistica, di ideazione e creatività: anche lo sviluppo proprio della mente creativa è un aspetto che deve essere sviluppato, ma ci hanno insegnato anche ad avere coscienza che non si può essere creativi ogni giorno, e serve cercarla e costruirla anche magari dietro a delle cose che non c’entrano niente con con il mettersi davanti al computer e dire “ok, oggi devo essere creativo”.
Quindi questi secondo me sono gli aspetti più importanti, e questi sono aspetti che però si notano poi sul campo, una volta usciti.

Effettivamente da un Istituto, magari durante il percorso alcune cose possono sembrare banali, mentre in realtà una volta usciti da qui ci si rende conto che veramente abbiamo delle competenze che in 3 anni è difficile ottenere.


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