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Giuliano Rossi, docente di Marketing in IAAD. ci racconta l'importanza del marketing in una scuola di design

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L’importanza del marketing in una scuola di Design secondo il Professore Giuliano Rossi

“Questa è una scuola di creativi e sono abituati ad andare a briglia sciolta. Il mio ruolo, quindi, è creare un’impalcatura che un domani potrebbero utilizzare se volessero ad esempio aprirsi un’attività.”

Queste le parole di Giuliano Rossi, docente di marketing del secondo anno, nonché uno dei decani di IAAD. Ci racconta in questa intervista il suo ruolo professionale e perché ha deciso di insegnare qui in IAAD.

“Questa è una scuola di creativi e sono abituati ad andare a briglia sciolta. Il mio ruolo, quindi, è creare un’impalcatura che un domani potrebbero utilizzare se volessero ad esempio aprirsi un’attività.”

Queste le parole di Giuliano Rossi, docente di marketing del secondo anno, nonché uno dei decani di IAAD. ci racconta in questa intervista il suo ruolo professionale e perché ha deciso di insegnare qui in IAAD.

Leggi la trascrizione dell’intervista a Giuliano Rossi

sull’importanza di insegnare il Marketing nei corsi di design

Ciao, sono Giuliano Rossi e sono il docente del secondo anno di Marketing.

sono in IAAD. dal 2007 e quindi credo ormai di essere uno dei docenti con la maggiore anzianità, purtroppo sia anagrafica ma anche per l’insegnamento.
Ho un profilo professionale esclusivamente di Marketing: sono laureato in economia e da quando mi sono laureato, cioè il 1982, ho sempre lavorato o in azienda oppure in agenzia di pubblicità.

Cosa insegni in IAAD.?

In IAAD. io insegno quelli che sono i fondamenti del Marketing, quindi il mio obiettivo, quello che io mi sono sempre dato, è stato quello di insegnare agli studenti a costruire una strategia di cui la creatività è poi lo sviluppo logico.

È importante, perché una comunicazione sia efficace, che a monte ci sia tutto: un’analisi del mercato, della concorrenza e dei consumatori, in modo che il messaggio che viene sviluppato sia realmente efficace da una parte, e che vada a risolvere un’esigenza dell’azienda raggiungendo un obiettivo specifico.

Quindi questo è un po’ il mio lavoro: far ragionare gli studenti!
Non è facile perché, chiaramente, questa è una scuola da cui escono creativi, quindi spesso i creativi sono abituati ad andare un po’ briglia sciolta: ecco, quindi, il mio ruolo è un po’ quello invece di dare, creare, questa impalcatura che però è sempre più importante, perché molti degli studenti che oggi sono in IAAD. potrebbero in un loro futuro aprire una loro attività, quindi aprire una loro agenzia, essere freelance, e quindi saranno essi stessi a dovere elaborare e sviluppare la strategia sulla base della quale svilupperanno la loro creatività.

In più oggi un creativo, come dico sempre alla prima lezione, un creativo di oggi non è più come poteva essere un po’ di anni fa: una persona che si chiude in una stanza e cerca di partorire delle idee originali e impattanti; assolutamente, oggi un creativo deve essere una persona che ne capisce di strategia, che ne capisce di consumatori, che sa cosa succede fuori del proprio ufficio, che conosce come cambiano i consumatori, altrimenti inevitabilmente la creatività che andrà a sviluppare, per quanto bella, non servirà a nulla, e questo sicuramente è un grande cambiamento rispetto ai creativi di una volta.

Perché hai deciso di insegnare?

Insegnare è sempre stata una mia aspirazione: quando lavoravo in azienda o in agenzia il lavoro era totalizzante, quindi era materialmente impossibile insegnare; quando poi ho iniziato la mia attività come libero professionista, immediatamente ho pensato di insegnare.

Perché mi piace insegnare? Perché il contatto con i giovani è veramente molto stimolante e devo dire che a me piace stare in mezzo ai giovani perché comunque sono positivi, sono dinamici, e allo stesso tempo li sfrutto professionalmente, perché li valuto e li analizzo come potenziali consumatori.

Quindi, quando io magari insegno ai nativi digitali, alla Generazione Z, io la trovo in loro, nei loro comportamenti, in come si vestono, in come parlano o altro; quindi direi che c’è sia un obiettivo personale ma anche un obiettivo professionale, che è quello di essere a contatto con i consumatori del futuro, ma a lato di questo c’è anche il fatto che mi diverte insegnare e trasmettere un po’, insomma, della mia conoscenza e competenza a questi che saranno poi, di fatto, i comunicatori del futuro, quindi per me è prima di tutto una scelta di passione.

Perché in IAAD.?

IAAD. non è stata la mia prima esperienza nell’ambito dell’insegnamento: la prima esperienza è stata alla facoltà di Economia, dove sono stato responsabile del master in comunicazione e marketing che era organizzato intorno al 2007.
Nella facoltà di Economia ho avuto la responsabilità sì di organizzare il master ma anche poi di insegnare: lì ho capito che mi piaceva molto insegnare, quindi quando poi è finita l’esperienza c’è stata la possibilità di scegliere un altro concorrente, di cui non si può dire il nome, senza esitazione ho scelto IAAD. perché mi è sembrata una scuola seria e devo dire che in tutti questi anni non ho mai cambiato idea.

Vale a dire che è una scuola che mette al primo posto veramente la preparazione didattica, scolastica, e non ci sono aspetti commerciali, di marketing, che invece devo dire trovo in altre realtà concorrenti, quindi sono contento di aver scelto IAAD. perché ho sempre pensato che sia un istituto estremamente serio, che forma veramente dei validi professionisti che poi avranno successo nel mondo del lavoro.

Che poi alla fine è l’obiettivo che credo tutti noi docenti abbiamo, nella riprova che molti hanno fatto carriera.
Ogni tanto so che qualche mio ex studente, perché sono passati tutti da me negli ultimi tanti anni, sono diventati direttori creativi o altro: questa sicuramente è una soddisfazione, o come quando incontro qualche studente che mi dice “sa, Professore, quello che mi insegnava era utile”; magari sul momento non l’aveva capito ma poi nella realtà del lavoro, effettivamente, capivano che, per esempio, la strategia è veramente molto importante e, quindi, IAAD. devo dire che su questo, sulla qualità della didattica e della docenza, non ha mai fatto sconti; è cambiata, ma questa credo che sia parte integrante della sua Vision, cioè dare una formazione di alto livello per affrontare il mondo del lavoro con delle grandi potenzialità di successo.


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