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Claudia Vanti, Coordinatrice del Corso Professional in Fashion Styling, ci racconta l'importanza della figura del Fashion Stylist

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Cos’è il Corso Professional in Fashion Styling di IAAD.

Claudia Vanti, Coordinatrice del Corso Professional in Fashion Styling, ci racconta la figura professionale del Fashion Stylist e perché è così importante oggi nel mondo della moda.

Claudia Vanti, Coordinatrice del Corso Professional in Fashion Styling, ci racconta la figura professionale del Fashion Stylist e perché è così importante oggi nel mondo della moda.

Leggi la trascrizione dell’intervista a Claudia Vanti

sul Corso Professional in Fashion Styling di IAAD.

Ciao, mi chiamo Claudia Vanti.

Sono essenzialmente una Fashion Designer curiosa e secchiona, per cui in realtà ho fatto anche esperienza di scrittura: scrivo per “Il Foglio Della Moda”, attualmente, prima per altre riviste d’arte; come designer invece ho collaborato con moltissimi marchi italiani e non, con una carriera che il mio agente ha sempre definito super eclettica, quindi da Chanel a Coin, e in mezzo un grandissimo lungo rapporto molto formativo con l’architetto Gianfranco Ferré.

Perché hai deciso di insegnare?

In realtà non ho deciso di insegnare ma l’insegnamento mi ha un po’ catturato per caso.

Ho fatto dei seminari alla facoltà di sociologia ad Urbino specifici sull’interazione tra moda e altri settori della contemporaneità dal punto di vista mediale e comunicazionale: ho scoperto che mi piaceva, ho scoperto che mi divertivo moltissimo, che questi seminari di 24 ore all’anno erano pochi e quindi poi dopo mi sono informata e ho cominciato soprattutto con IAAD. ad attuare dei percorsi un pochino più continuativi, che si prolungano ormai dal 2018.

Perché hai scelto IAAD.?

La cosa che mi interessava di più era comunque il fatto di essere in un ambiente multidisciplinare, quindi non la sola scuola dedicata alla moda in maniera un po’ ossessiva, ma che ci fosse anche il confronto con altri settori del design, consapevole del fatto che il design è una realtà multisfaccettata e che quindi anche il fatto di interagire a volte con altri ambiti potrebbe essere estremamente utile, gratificante e formativo: questo mi piacerebbe che fosse fatto anche di più.

Perché un Corso Professional in Fashion Styling?

La professione di Stylist è stata per tantissimi anni il segreto meglio custodito in ambito moda, nel senso che si sapeva che esistevano queste figure, pure a fianco di stilisti, fotografi, nelle redazioni dei giornali, per creare il racconto, la drammaturgia di un servizio fotografico di moda, e dietro anche agli scatti di cataloghi o pubblicità importanti del mondo moda o ai look speciali di persone in determinati eventi, però i nomi non erano mai particolarmente conosciuti.

Soltanto oggi la professione ha cominciato a diventare un po’ più, così, al centro del discorso creativo pubblico, anche con alcune figure che soprattutto in ambito italiano si sono occupate delle immagini di star molto amate dal pubblico più giovane, quindi sono diventati famosi i nomi soprattutto di Susanna Ausoni, e quindi la figura è venuta allo scoperto.

In realtà è una figura che esiste dagli anni ’90 e che appunto, di fatto, cosa fa? Collabora con tutte queste professionalità prima elencate per tirare le fila di una storia, una storia che c’è già alla base, quando si comincia a progettare una collezione, con un’ispirazione, un mood che in qualche modo la permea, e poi a maggior ragione si ripropone in una campagna stampa, in un servizio per un giornale dove i capi non vengono semplicemente fotografati come se fossero appesi allo stand di uno showroom: devono creare delle storie, comunicare qualcosa, danno vita a un racconto completamente diverso, quindi c’è di fondo una narrazione, termine che oggi va molto di moda e viene applicato quasi a qualsiasi cosa.

Narrazione per immagini, una narrazione visiva, e quindi lo stylist adesso è diventato una figura molto popolare, anche una professione piuttosto ambita, perché trova applicazioni sia in ambito editoriale a supporto delle aziende, a supporto degli e-commerce, perché tantissime aziende hanno bisogno di scatti accattivanti, perché non possono presentare dei capi come dei semplici cataloghi di capi uno dietro l’altro ma che comunichino comunque una sensazione, che creino un aggancio col consumatore; possono anche dedicarsi, se capita l’occasione, a personaggi pubblici che abbiano bisogno di un’immagine particolare per un evento, ma possono anche applicare la loro creatività, perché di fatto è una creatività che remixa i capi di collezioni già esistenti.

Lo stylist non crea capi: semplicemente, come un bravo DJ prende dei capi di collezioni già realizzate e li mixa creando un look completamente nuovo o interessante.
Si può applicare anche all’interno di una vetrina, di un negozio, o per dare dei consigli personalizzati a una cliente di un negozio per rendere l’esperienza anche del retail più speciale, esclusiva e gratificante per il consumatore di quanto non lo possa essere semplicemente entrare e vedersi delle cose appese.

Quali sono i requisiti per accedere al Corso Professional?

Prima di tutto, come competenze, diciamo che è un po’ generico e a volte un po’ consolatorio come indicazione da dare, però una enorme passione per la moda: è banale se vogliamo ma è un po’ alla base di tutto.

È chiaro che se si hanno già competenze pregresse, o anche una minima esperienza di lavoro in questo settore che possa essere a livello produttivo all’interno di aziende, all’interno di uffici stile, o semplicemente aver fatto delle fotografie, è naturalmente più facilitato perché magari si conoscono già alcuni meccanismi, anche fondanti del sistema moda, che facilitano sicuramente l’apprendimento di alcune caratteristiche base: per esempio, io che sono la stilista del pool di docenti di questo corso, il mio compito sarà quello di dare una serie di informazioni e panoramiche su tutto il funzionamento del sistema moda, quindi tempistiche, come si sviluppano le collezioni, come vengono organizzate anche in conseguenza di tempi che sono sempre più stretti, in modo che le persone che naturalmente poi devono trovare dei capi da scegliere, accostare, abbinare, per creare i loro look sappiano anche come muoversi in mezzo a queste tempistiche.

Per cui è chiaro che, appunto, se si ha già un minimo di esperienza in questo settore, o si è fatto un corso preliminare, naturalmente si è un po’ più facilitati, però il nostro compito sarà anche di dare queste informazioni a chi, invece, semplicemente si approccia dopo un diploma di scuola superiore, o addirittura vuole cambiare tipo di di lavoro, o addirittura può essere interessato anche per una questione di self branding, perché di fatto tanti content creator, persone che si presentano anche sui social con identità molto precise e molto ben definite, possono fare anche su se stesse un’operazione di maggiore affinamento di quello che riguarda lo styling e la capacità e la possibilità di presentarsi.

Quali sono i profili in uscita formati da questo tipo di studi?

Allora, il corso nasce a Bologna che è un crocevia essenziale anche nel mondo del tessile/abbigliamento: non è Milano che è la capitale della moda riconosciuta, però Bologna, oltre a essere estremamente raggiungibile da tante parti anche della penisola, appunto, diventa comoda per tantissime professionalità.

È un crocevia perché comunque è un punto strategico anche per la produzione dell’abbigliamento: troviamo tantissime aziende, medie, grandi, piccole, e un retail specializzato che ha sempre necessità di produrre nuove immagini, nuovi contenuti da veicolare, soprattutto sul web, quindi avere styling interessanti per i loro prodotti.

Però ci sono tantissime aziende che necessitano di cataloghi di vendita, cataloghi per la stampa, cataloghi da mandare appunto agli uffici stampa, lookbook che possono servire anche per il riassortimento degli ordini sui loro siti.

Tantissime aziende, anche medie e piccole, che fino a poco tempo fa non privilegiavano la vendita online, la consideravano quasi un obbligo un po’ così, da fare per per necessità ma con poca voglia, adesso si stanno rendendo conto che è fondamentale avere, appunto, una proposta gradevole anche da questo punto di vista.

Quindi lo stylist cosa può fare? Può lavorare a fianco di stilisti, su uffici stile che ci sono anche nella nostra zona, poi ovviamente andare anche, uscire da questo ambito, e andare nel mondo, però anche partendo da qua, per esempio, lavorare con tantissime aziende che hanno necessità di creare cataloghi ed e-commerce adeguati, con un linguaggio moda contemporaneo e styling che ovviamente siano al passo con la contemporaneità.

In più c’è, appunto, un discorso di situazioni ed eventi particolari che riguarda, appunto, lo styling su persone.
Non necessariamente uno deve pensare a star dello spettacolo: esistono anche figure pubbliche di altro genere, esistono figure istituzionali, esistono industriali e persone, comunque, che in determinate situazioni richiedono la consulenza di qualcuno che gli possa garantire un’immagine adeguata a determinati contesti in cui si presentano.

Ci vediamo in una splendida sede che speriamo diventerà anche il set per alcune prove di styling da effettuare durante il corso, per esprimere la passione per la moda che, credo, ci accomuni tutti e che sarà così messa in risalto da degli styling che saranno sicuramente da ricordare.


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