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Giuseppina Di Paola, Coordinatrice del corso IAAD. in Textile & Fashion design

DESIGN PROGRAMS

Alla scoperta del corso in Textile & Fashion design

Giuseppina Di Paola, Coordinatrice del corso triennale in Textile & Fashion design in IAAD. ci racconta le caratteristiche del percorso di studi, con un focus sui profili a cui è rivolto e le professioni in uscita.

Giuseppina Di Paola, Coordinatrice del corso triennale in Textile & Fashion design in IAAD. ci racconta le caratteristiche del percorso di studi, con un focus sui profili a cui è rivolto e le professioni in uscita.

Leggi la trascrizione dell’intervista a Giuseppina Di Paola

sul corso in Textile and Fashion design in IAAD.

Sono Giuseppina Di Paola, coordinatrice e docente del corso in Textile & Fashion design in IAAD.

Mi sono occupata di design della moda, progettazione dei prodotti e delle collezioni, di ricerca tendenze nell’ambito del Wellness, del Beauty e in primo luogo del Fashion, di progettare prodotti innovativi legati all’ambito del Fashion ma relativi poi ad altri contesti o progetti più ampi.

Perché un corso in Textile and Fashion design?

Il corso in Textile and Fashion permette di comprendere la moda come fenomeno culturale, di analizzarlo con strumenti critici e di poter successivamente passare alla dimensione creativa: riuscire quindi a concepire i nuovi prodotti, ideare nuovi prodotti, e a comunicarli in modo innovativo e inedito.

Perché frequentare questo corso in IAAD.?

Frequentare questo corso in IAAD. permette di avere un approccio multidisciplinare all’ambito del Fashion e permette di avere una formazione contemporanea, flessibile, dinamica e orientata all’innovazione.

In cosa si distingue questo corso rispetto agli altri?

Studiare Textile and Fashion in IAAD. permette di avere un approccio e una dimensione anche analitica multidisciplinare.

Questo corso si distingue dagli altri perché permette di passare da una fase di analisi ad una di progettazione tenendo in conto tutti gli strumenti logici che servono per passare dall’idea al progetto, e poi anche per la dimensione espressiva artistica che permette di comunicare il proprio progetto seguendo anche la propria attitudine, la propria passione, i propri interessi e le proprie aspirazioni.

A chi è rivolto?

Il corso è rivolto a chi ha una passione prevalentemente relativo all’ambito del Fashion, ma anche a chi ha un forte orientamento artistico, a chi vuole progettare nuovi prodotti che fanno parte non solo del contesto del Fashion ma soprattutto dello stile di vita e dei nuovi modi di consumare piuttosto che di comunicare.

Qual è il taglio che da coordinatrice dai a questo corso?

Il taglio che ho dato al corso ha prevalentemente tre fasi.

Sono tre fasi che non vanno viste come strutturate in modo lineare ma sono circolari: da una fase si può ritornare a un’altra e farle interagire a seconda del momento di formazione e di apprendimento.

Abbiamo una prima fase analitica: grazie alle materie umanistiche siamo in grado di analizzare i fenomeni relativi alla moda, le tendenze, gli stili di vita e di consumo.
La seconda dimensione è quella progettuale, quindi vengono forniti gli strumenti legati appunto alla progettazione; sono strumenti logici, sono strumenti che creano una dinamica progressiva che porta dall’idea alla realizzazione del prodotto, dell’evento, e anche magari editoriali: campagne pubblicitarie rivolte alla sensibilizzazione rispetto ad alcune tematiche sociali rilevanti.
Il terzo elemento rilevante nel percorso formativo è quello espressivo, grafico, artistico, ma anche pratico: questa fase permette di comunicare costruendo un proprio linguaggio ciò che è stato oggetto di studio, rielaborazione e di proposta creativa.

Quali sono le principali materie trattate nel triennio?

Durante il percorso triennale affronteremo diverse tematiche e avremo un approccio multidisciplinare.

Le dimensioni antropologica, sociologica e di ricerca e tendenze ci aiuteranno ad analizzare la moda come fenomeno sociale; successivamente avremo poi una fase di elaborazione evocativa, concettuale, di ciò che va ad animare poi il progetto nelle fasi successive e poi andrà a condensarsi nel prodotto; successivamente apprendiamo gli strumenti per rappresentare in modo concreto, pragmatico, ciò che abbiamo ideato, dal prodotto all’accessorio alle stampe piuttosto che allo shooting, campagna pubblicitaria editoriale oppure un progetto addirittura di comunicazione e marketing, o un progetto con una dimensione artistica ed espressiva più libera.

Che tipo di progetti vengono sviluppati e con quali aziende?

Vengono sviluppati diverse tipologie di progetti: tesi individuali, tesi di classe e il progetto Fashion Graduate; facciamo parte del sistema piattaforma moda, un sistema che riunisce i più importanti istituti di formazione nell’ambito del Fashion, e durante la Fashion Graduate sfiliamo anche noi con le collezioni degli studenti.

Per ciò che riguarda le tesi individuale abbiamo affrontato tantissimi temi: dalla progettazione della collezione alla progettazione dell’accessorio, allo sviluppo di nuovi tessuti, alla progettazione delle stampe, a nuovi progetti legati agli Smart Tech Style e ai prodotti innovativi.
Abbiamo avuto committenti e sviluppato progetti nell’ambito dell’editoria con associazioni che si occupano di sensibilizzare rispetto ad alcune tematiche in questo momento importanti nell’ambito sociale e nell’ambito della generazione Z, che è quella di cui fanno parte i nostri studenti; abbiamo collaborato a diversi progetti di ricerca con importanti committenti.

Per la tesi di classe abbiamo collaborato con Moncler Reebok, Furla, Diadora, e poi abbiamo collaborato col Castello di Rivoli e con altri contesti artistici durante la manifestazione di Artissima che si tiene a Torino.

Quali competenze vengono sviluppate durante il percorso?

Vengono sviluppate delle competenze che diventano flessibili e dinamiche, e che permettono di passare da un progetto all’altro nell’ambito del Fashion: ci si trova presto a seguire e a portare avanti progetti multidisciplinari, quindi si è formati per avere questo tipo di attitudine.

Abbiamo competenze nell’ambito della ricerca, poi c’è il passaggio verso la parte ideativa e poi c’è la possibilità di strutturare le fasi di lavoro, e poi in ultimo c’è la struttura della dimensione comunicativa e ancora prima espressiva.

Quali sono i profili in uscita?

Abbiamo diversi profili in uscita che cambiano mutano continuamente a seconda del momento storico.

Non bisogna pensare a grandi spazi temporali: in realtà l’ambito del Fashion è in continua mutazione.
La multidisciplinarietà e la flessibilità permettono ai nostri studenti di trovare poi la loro operatività in ambiti piuttosto importanti, con Brand che nell’ambito del Fashion hanno appunto portato avanti grandi progetti ambiziosi e che coinvolgono i nostri studenti nel contesto lavorativo.

I profili in uscita sono coinvolti in diverse aree dedicate al Fashion: abbiamo il designer del prodotto, delle collezioni, delle stampe, dell’accessorio, della maglieria; abbiamo l’ambito legato all’editoria, quindi la progettazione dello shooting, lo styling, la progettazione della campagna; abbiamo l’ambito della comunicazione e l’ambito legato anche al marketing, al lancio del prodotto sul mercato.

Quanto è importante la passione per affrontare questo percorso?

La passione è fondamentale: questo ambito è un ambito coinvolgente, dinamico, che permette anche di esprimere la propria dimensione artistica, ma anche di essere concreti pragmatici e organizzare le risorse in modo da realizzare e comunicare e rendere visibile agli altri le proprie idee.

Perché hai deciso di insegnare?

Ho deciso di insegnare perché credo nella formazione: penso che la formazione aiuti ad ampliare la propria visione, la capacità, il senso critico e la possibilità di esprimersi anche in senso artistico.

A distanza di anni vedo che i miei studenti sono degli eccellenti professionisti ma anche delle persone meravigliose.


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