Team Leaders: Giulia Sala, Irene Tozzi and Asia Mounsabi (Mad In Design)
Data:
19-24 febbraio 2024
Luogo
IAAD. Torino
Lo spazio urbano, compreso quello pubblico, spesso nasconde barriere invisibili che ostacolano le dinamiche di inclusione e coesione sociale necessarie a rafforzare il benessere delle comunità. Affrontare lo stigma e i pregiudizi legati al tema rappresenta una delle sfide sociali più urgenti e impegnative per promuovere la salute mentale delle nuove generazioni.
Nell’ultimo decennio sono emersi nuovi approcci e ricerche che esplorano l’impatto del patrimonio culturale sul benessere. Studi recenti indicano che il patrimonio culturale influisce positivamente sulla salute mentale, combattendo attivamente i sentimenti di isolamento, ansia e depressione.
Il workshop indaga il rapporto tra patrimonio culturale, spazi pubblici, pratiche collaborative e salute mentale dei giovani. Si prevede il coinvolgimento di questo target in attività legate al patrimonio culturale come mezzo di espressione creativa, interazione sociale ed esplorazione di storie personali e collettive.
Gli spazi pubblici nelle città rappresentano spesso la catalizzazione del patrimonio culturale e naturale, materiale e immateriale. Sono gli spazi intenzionalmente creati dalla nostra società per commemorare eventi storici, eroi e simboli. Diverse comunità usufruiscono di questi spazi creando nuove forme di utilizzo sulla base dei propri bisogni e delle loro identità cambiandone le narrazioni e costruendo nuovi significati.
Le pratiche emergenti negli spazi pubblici sono direttamente collegate al benessere degli individui e al loro accesso e inclusione nello spazio.
Il workshop si propone di indagare la connessione tra patrimonio culturale e benessere dei giovani adulti nelle città, per orientare proposte di riprogettazione di spazi pubblici inclusivi e sensibili. Esamina le caratteristiche fondamentali di uno spazio pubblico e indaga i molteplici processi coinvolti nella creazione, promozione e fruizione del patrimonio culturale, comprendendo aspetti sia materiali che immateriali. Inoltre, esplora le complesse dinamiche che influenzano il modo in cui gli elementi culturali diventano parte integrante dell’identità di una città e il modo in cui vengono presentati, mantenuti e incorporati nel tessuto della vita urbana per la promozione del benessere.
Urban Planner e Designer laureata presso il Politecnico di Milano e iscritta all’ordine degli Architetti e Pianificatori Territoriali. Ha conseguito un Master in Cooperazione Internazionale e Sviluppo Urbano presso la TU Darmstadt (Germania) e l’Università di Grenoble (Francia). Esperta nel coordinamento di progetti di sviluppo urbano – a diverse scale – in contesti internazionali, si occupa di affrontare le sfide della sostenibilità e dell’inclusività attraverso approcci innovativi legati al Service Design e al Placemaking. L’esperienza maturata lavorando in studi di architettura internazionali, presso istituti di ricerca e nel settore no profit ha permesso di osservare le dinamiche della città da diverse prospettive mettendo al centro i loro abitanti e fruitori principali.
Attualmente collabora con MinD Mad in Design e Arup sul tema delle città inclusive in stretta collaborazione con le autorità locali e il settore accademico.
Irene Tozzi è un’interior designer laureata presso lo IAAD di Torino nel 2022 con una tesi di rigenerazione urbanistica attraverso un intervento di urbanismo tattico di un’area dismessa e in stato di abbandono a Torino. Attraverso le diverse esperienze che ha potuto intraprendere in questi anni, in studi di architettura e interni, aziende del settore, teatri e festival culturali, cerca di indagare e guardare gli spazi partendo dalla rielaborazione di metodologie e dall’incontro di più discipline mettendo al centro il benessere delle persone in relazione al patrimonio culturale. Dopo un primo workshop come studentessa, oggi collabora con MinD Mad in Design nella ricerca e costruzione di attività sulla progettazione di spazi inclusivi.
Asia Mounsabi è una psicologa e psicoterapeuta in formazione presso la scuola di specializzazione Coirag. Attualmente lavora nel settore educativo, nell’area della consulenza scolastica specialistica, al fine di facilitare minori con autismo e con disabilità nello sviluppo di competenze sociali e autonomie fondamentali. Con un forte interesse per i gruppi e le dinamiche che li animano, studia e lavora per sviluppare un pensiero sistemico, che possa guardare all’individuo e alle sue difficoltà senza perdere di vista il contesto sociale e familiare, fonte di radicamento e appartenenza.
MinD Mad in Design è un’associazione nata a Torino che dal 2014 opera in risposta a situazioni di disagio ed emarginazione nell’ambito della fragilità mentale.
È tra le 53 realtà europee selezionate per partecipare a Voices of Culture, piattaforma di dialogo che riunisce i rappresentanti del settore culturale degli Stati membri dell’UE con la Commissione Europea.
Realizza progetti creativi, multidisciplinari e inclusivi che generano pratiche di inclusione sociale con l’obiettivo di ridurre lo stigma sulla salute mentale, agendo su due aspetti del design: da un lato il progetto come strumento di trasformazione in chiave migliorativa del contesto, dall’altro il processo creativo come sistema di relazioni che si traducono in pratiche di inclusione sociale e riabilitazione. https://www.madindesign.com/
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