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Giorgio Monforte, alumnus IAAD. del corso in Transportation design, ci racconta il suo progetto di tesi con Dallara

THESIS PROJECTS

Progetto di tesi in Transportation design: la Dallara Ibrida

Giorgio Monforte, alumnus IAAD. ci racconta il suo viaggio creativo per realizzare il suo progetto di Tesi in Transportation design in collaborazione con Dallara.

La Dallara Ibrida è un’auto che vuole riscrivere il concetto di convertibilità attraverso l’unione di due esperienze opposte ma al tempo stesso complementari: l’esperienza stradale e quella in pista.

Giorgio Monforte, alumnus IAAD. ci racconta il suo viaggio creativo per realizzare il suo progetto di Tesi in Transportation design in collaborazione con Dallara.

La Dallara Ibrida è un’auto che vuole riscrivere il concetto di convertibilità attraverso l’unione di due esperienze opposte ma al tempo stesso complementari: l’esperienza stradale e quella in pista.

Leggi la trascrizione dell’intervista a Giorgio Monforte

con il suo progetto di tesi in Transportation design

Ciao sono Giorgio Monforte e ho frequentato il corso di Transportation design allo IAAD. di Torino

Raccontaci il tuo progetto

Penso che il nome descriva appieno il mio progetto, ovvero Ibrida, che è un termine che viene utilizzato e riutilizzato nel mondo dell’auto e che ho scelto per la sua estrema banalità, e anche un po’ come provocazione.

Ibrida perché, appunto, la mia automobile è un’ibridazione tra due diverse specie e, di conseguenza, due diversi tipi di esperienza: l’esperienza in pista e l’esperienza in strada; però non è una fusione tra loro ma più che altro l’una e l’altra escono a seconda dell’esigenza del conducente.

Com’è stata la collaborazione con l’azienda?

L’azienda con cui ho collaborato è Dallara, un’azienda che si occupa principalmente di auto da corsa e, diciamo, il mio desiderio di creare questa automobile è nato dal voler avvicinare ancora di più questa azienda al mondo delle auto stradali, senza però trovare alcun tipo di compromesso, anzi, prendendo l’esperienza che ha questa azienda nel suo campo e utilizzandola come elemento chiave, come elemento di svolta per creare qualcosa di innovativo.

L’azienda mi ha mi ha sempre attirato: è un’azienda che ha notevole esperienza nel suo campo, è un’azienda di cui apprezzo i principi su cui è fondata e di conseguenza anche il fondatore, che descrive l’azienda con una frase molto iconica, che è “fare le auto più veloci e più sicure al mondo”, che è una frase che mi ha messo un po’ in difficoltà.

Durante il processo di creazione della mia automobile mi sono presentato fin dall’inizio come qualcuno che volesse imparare tutto da questa azienda, quindi non come qualcuno che lavora con loro ma come qualcuno che lavora per loro, quindi lavorare dall’interno.

Come sei stato supportato da IAAD.?

Devo essere molto sincero: IAAD. è stata disponibile al 100% perché mi ha mi ha fornito il relatore interno, il relatore esterno e, di conseguenza, anche l’azienda esterna, quindi non posso fare altro che che ringraziare e portare con me questo ricordo.

Sei soddisfatto del tuo progetto di tesi?

Sono molto soddisfatto del progetto che ho portato a termine perché alla fine del processo ho realizzato che rispecchiava e rispettava molto i principi dell’azienda, ed è piaciuto all’azienda stessa, quindi non posso essere altro che felice.

Se dovessi tornare indietro rifaresti questo percorso?

È una domanda che mi viene posta spesso e io rispondo sempre alla stessa maniera, ovvero che è un percorso complicato: è un percorso per poche persone, pieno di stress, di ansia e tante parole che vorrei non utilizzare, però alla domanda “rifaresti questo percorso” posso soltanto rispondere con sì altre mille volte, perché per me IAAD. non ha rappresentato solo un’università, per me IAAD. è stata una piccola famiglia fatta di studenti e professori che mi sono stati accanto dall’inizio alla fine e che mi hanno fatto scoprire questo mondo e appassionare.

Perché hai scelto IAAD.?

Per me scegliere IAAD. è stato abbastanza coraggioso perché ho deciso di iscrivermi in meno di un mese, quindi mi sono buttato a capofitto in un mondo che non conoscevo e che IAAD. mi ha mi ha permesso di scoprire: mi ha dato la possibilità di aprire gli occhi di fronte a un qualcosa che non conoscevo e che in parte, anzi, sconoscevo, e che ho imparato ad apprezzare, ad odiare, però penso di aver trovato la mia strada.

Qual è la cosa più bella che hai fatto in IAAD.?

L’esperienza più bella che ho fatto in IAAD. probabilmente, anzi, in assoluto è il percorso di di tesi, che è cominciato a marzo del 2023 ed è finito a giugno.

È stato un percorso che mi ha insegnato tanto: è stato molto significativo, mi ha insegnato a a ripartire da zero, a cercare di pensare come se fossi parte integrante di un sistema che non è più scolastico, mi ha fatto credere in me stesso, mi ha dato la possibilità di credere nelle mie idee e di essere consapevole del fatto che io possa creare qualcosa di bello, qualcosa che possa rispecchiare un’azienda.

Un augurio che posso fare alle persone che vogliono iscriversi allo IAAD. è di non pensare mai di non essere abbastanza, di arrivare a testa alta in qualunque sfida vi si ponga davanti, perché si può arrivare alla fine, si può arrivare anche col sorriso.


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