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ARTIFICIAL AFFECTIONS: AI & THE POWER OF HUMAN EMOTION

a cura di Vladimir Soto

NEWS!

Data:
17-22 febbraio 2025

Luogo
IAAD. Torino

AREA TEMATICA

Amicizie, amori e anime gemelle sintetiche: l’IA nei legami umani 

L’evolversi delle caratteristiche dell’IA porta con sé il potenziale di plasmare le dinamiche delle nostre relazioni più strette, dalle amicizie a quelle familiari. Possiamo creare app che  migliorino compatibilità, empatia, amore ed esperienze condivise, dando vita a nuove forme di intimità, fiducia e comprensione tra individui. Come posso i/le designer assicurarsi che l’IA favorisca relazioni genuine senza sminuire la bellezza della casualità e l’umanità che fanno parte di amore e amicizia? 

WORKSHOP

Amici. Confidenti. Amanti. Assistenti. Guide. Schiavi. Attraverso attività pratiche e discussioni critiche, questo workshop esplorerà il ruolo che l’IA potrebbe assumere all’intersezione tra tecnologia ed emozione umana, sia nel colmare lacune emotive, favorire connessioni, sia nel ridefinire l’intimità nelle relazioni umane. Il workshop invita studenti e studentesse, menti curiose a esplorare questa affascinante frontiera, dove l’IA con tutte le sue potenzialità e i suoi limiti, continuerà a guadagnare rilevanza nelle nostre vite. Le emozioni, fondamentali per la nostra cognizione, influenzano il modo in cui percepiamo, decidiamo e ci connettiamo. In un mondo in cui la tecnologia media sempre più le nostre interazioni quotidiane, come possiamo utilizzare l’IA come strumento per coltivare il nostro paesaggio emotivo, anziché permetterle di comprometterlo?

Alcune domande chiave che esploreremo: Come può l’IA diventare un catalizzatore per legami emotivi più profondi senza compromettere l’autenticità delle relazioni umane? Come possiamo sfruttare l’IA per approfondire, piuttosto che diluire, le nostre connessioni umane? Quale ruolo può svolgere l’IA nel nutrire relazioni a lungo termine e costruire fiducia? Dove dovremmo tracciare la linea tra una facilitazione utile e una mediazione tecnologica eccessiva? Come possiamo progettare sistemi di IA che migliorino, piuttosto che sostituire, l’intuizione e l’empatia umane? Quali sono i limiti dell’empatia artificiale e come possiamo preservare l’essenza della spontaneità umana?

Partecipando a questo workshop, i/le partecipanti concettualizzeranno scenari di interazione IA-umano, metteranno in scena situazioni emotive esplorative e dibatteranno dilemmi etici, emergendo con prospettive nuove sul ruolo trasformativo dell’IA nelle connessioni umane.

TEAM LEADER

Vladimir Soto

Vladimir Soto ha fornito una guida creativa per più di 20 anni per una varietà di clienti, da Fortune 100 a società no-profit, a New York City, San Francisco, Messico, Sri Lanka e Italia. Ha lavorato in agenzie pubblicitarie multinazionali di Madison Avenue, in case creative più agili e per aziende tecnologiche della Silicon Valley. Ha insegnato e tenuto conferenze in diverse università e accademie, tra cui l’Academy of Art University di San Francisco, California, il Tiltan College in Israele, il Politecnico di Torino, lo IED e lo IAAD. in Italia. Attualmente è presidente e direttore creativo di Bebooming, una boutique di creatività strategica con sede a Torino, dove insieme al suo team sta esplorando il ruolo che l’intelligenza artificiale può svolgere nella comunicazione e nel marketing dei marchi.

Come Possiamo Garantire che l’AI Favorisca Relazioni Autentiche senza Sminuire la Serendipità e l’Umanità dell’Amore e dell’Amicizia?

RISULTATI

Come Possiamo Garantire che l’AI Favorisca Relazioni Autentiche senza Sminuire la Serendipità e l’Umanità dell’Amore e dell’Amicizia?

Coltivare un Rapporto Umano-Centrico con l’AI. Il nostro rapporto con l’intelligenza artificiale non è predefinito, ma dipende da come scegliamo di interagirvi. Se lo affrontiamo passivamente, rischia di diventare un matrimonio forzato, prevedibile, privo di stimoli e, alla fine, insoddisfacente. Per liberarci da questa trappola, dobbiamo coltivare intenzionalità nelle nostre interazioni, garantendo che l’AI integri, anziché sostituire, i nostri legami umani. La curiosità alimenta un coinvolgimento più profondo, la serendipità apre la porta a momenti inaspettati di crescita e la reciprocità assicura che non deleghiamo la profondità emotiva alle macchine. Se ci rapportiamo all’AI con apertura, giocosità e la volontà di essere messi alla prova, possiamo trasformare il nostro rapporto con essa passando da una fruizione passiva a una co-creazione attiva.